I trattamenti per l'artrite reumatoide possono aiutare a ridurre l'infiammazione delle articolazioni, alleviare il dolore, prevenire o rallentare il danno articolare, ridurre la disabilità e consentire di essere il più attivi possibile.

Il Regolare Esercizio Fisico

La terapia anti-reumatica, perché possa prevenire il danno articolare, dovrebbe essere iniziata entro 6 mesi dall’esordio dei sintomi di artrite (tumefazione dolorosa di tre o più articolazioni con prolungata rigidità al risveglio mattutino). Attualmente sappiamo che una terapia precoce ed aggressiva può determinare un significativo ritardo del danno anatomico articolare e della disabilità da questo conseguente. L’acquisita coscienza della gravità di questa patologia ha modificato il precedente approccio attendistico che prevedeva di iniziare la terapia con farmaci antireumatici solo in fasi estremamente avanzate di malattia, quando la persistente infiammazione articolare aveva ormai indotto un danno irreversibile alle articolazioni. La diagnosi viene confermata mediante una tomografia computerizzata del torace (TAC): questa servirà a rilevare l’eventuale fibrosi polmonare e il grado di gravità. Questi agenti sono in grado di interferire con i meccanismi specifici che favoriscono l’esacerbazione e la progressione dell’artrite. Essendo lAIG una malattia ad eziologia ignota, non esiste una terapia specifica in grado di eliminarne la causa e, quindi, di indurre a guarigione.

Al reumatologo che ha esperienza ed è dedicato a queste problematiche compete la conferma della diagnosi, l’induzione e il consolidamento della remissione (termine che definisce la guarigione dai sintomi di una malattia che deve continuare ad essere curata perché non se ne conosce la causa) mediante la scelta della più opportuna terapia anti-reumatica. Non infrequentemente questi soggetti vengono valutati dal reumatologo in regime di ricovero o presso gli ambulatori delle divisioni di Malattie Infettive, lì inviati per sintomi sistemici (febbre elevata, diarrea incoercibile) o per supporto anamnestico (viaggi in paesi tropicali). Perché possa essere perseguita una diagnosi così precoce è necessaria la valorizzazione dei sintomi d’esordio da parte del malato, del medico di medicina generale, ibuprofen buono del reumatologo e di tutti gli altri specialisti che per primi valutano il malato (fisiatri, ortopedici, internisti), uniti in un patto di buona condotta per la vittoria finale sull’artrite. Nella maggior parte dei casi l’artrite esordisce in modo acuto dopo 2 - 4 settimane da una uretrite o da una gastro-enterite.

La PsA è una condizione autoimmune in cui il corpo attacca le cellule sane delle articolazioni, dei legamenti e della pelle. Può interessare qualsiasi articolazione del corpo umano; tuttavia, colpisce prevalentemente gli elementi articolari di mani, piedi, ginocchia, gomiti, collo e colonna vertebrale. Le dita tendono a spostarsi leggermente dalla normale posizione verso il dito mignolo di entrambe le mani, causando lussazione tendinea, oppure possono sviluppare altre deformità (vedere deformità a collo di cigno Deformità a collo di cigno La deformità a collo di cigno consiste nel piegamento (flessione) della base del dito, un’estensione dell’articolazione intermedia e il piegamento (flessione) di quella terminale. Dalla stretta collaborazione tra il medico di medicina generale (MMG) e lo specialista reumatologo, nel rispetto dei reciproci ruoli, dipende la realizzazione di questa opportunità per il malato e per la società che non dovrà sostenere i costi dell’invalidità indotta da questa malattia. Al medico di medicina generale (MMG) compete il compito di sospettare la diagnosi, inviare allo specialista e successivamente gestire la terapia famacologica a lungo termine, avvalendosi di tutti gli specialisti in caso di recidiva o complicazioni.

I bambini malati già riposano molto più dei bambini sani e la malattia pone dei limiti alla loro attività fisica, con gravi conseguenze sul loro sviluppo psicofisico; il medico perciò non dovrà porre ulteriori limiti, dovrà anzi incoraggiare questi giovani pazienti a condurre una vita il più possibile normale, come quella dei loro coetanei, in cui si alternano scuola, gioco e attività sportive atraumatiche. In questi casi la presenza di una oligoartrite asimmetrica, specie in un giovane, dovrebbe allertare il medico della possibile correlazione con infezioni. L’artrite è tipicamente asimmetrica, a carattere aggiuntivo, ma raramente sono coinvolte più di 4 articolazioni. I fattori anatomici dell’ avampiede che vanno considerati per la loro importanza nella genesi, l’ evoluzione ed il trattamento delle metatarsalgie sono sostanzialmente tre: formula metatarsale, allineamento metatarsale in carico e parti molli in carico. Una delle patologie più diffuse con l’avanzare dell’età è sicuramente l’artrite. È importante sottolineare come nell’artrite reattiva gli attori della risposta autoimmunitaria siano i linfociti TH2, a differenza della classica artrite reumatoide dove i linfociti coinvolti sono TH1; l’artrite reattiva deve quindi essere considerata come una spondiloartrite sieronegativa, in quanto negativa per il fattore reumatoide e con coinvolgimento dello scheletro assiale. L’artrosi è di origine degenerativa e coinvolge essenzialmente la cartilagine (che riveste le due estremità ossee), mentre l’artrite remautoide è di tipo infiammatorio (autoimmune) e coinvolge la membrana sinoviale.

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